Butto giù un paio di appunti da alcune parole di Julián Carrón che ho riletto recentemente.
Nella domanda su come si possa non ridurre la Chiesa e Cristo alla nostra misura la risposta è il miracolo. Cioè « Il miracolo è l’accadere di qualcosa che “costringe” a pensare a Dio» che si impone così potentemente da non poterlo ridurre alla nostra misura.
Dato che questo si incarna in persone, che per la loro eccezionalità chiamiamo santi, non posso definire questo un discorso astratto. A maggior ragione per un’intuizione che mi tiene in ballo tuttora:
Da cosa si vede che Cristo non è astratto? Dalla nostra resistenza: uno non resiste al niente. La Chiesa, come corpo di Cristo, è ἐκκλήσια, convocatio, chiamata, prima che ἀγορά, congregatio, congresso.
Tutto questo non mi lascia mai tranquillo, ma nel contempo è liberante, perché non è un prodotto della mia immaginazione. Riuscirò a testimoniare la vittoria di Cristo nella mia quotidianità? Sarebbe il più grande miracolo.